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FIRENZE - Un omaggio all'arte sublime della pietra, materiale così intimamente legato alla regione storica del Montefeltro, ma anche un invito a tornare alla fratellanza tra gli esseri umani: è il cuore della mostra Arcana - Il Leone del Nuovo Orizzonte, la personale del giovane scultore Andrea da Montefeltro che sarà allestita a Firenze nel mese di maggio nelle sale del Palazzo della Regione Toscana. Coordinata dal Centro Unesco di Firenze, la mostra propone al pubblico 50 lavori realizzati dall'artista scolpendo manualmente la pietra, con l'obiettivo di far dialogare il sapore antico di una lavorazione artigianale con il contesto contemporaneo.
Ma per Andrea da Montefeltro, all'anagrafe Andrea Chiarabini, in ogni scultura esiste anche un chiaro afflato mistico, un messaggio di amore cristiano che sprigiona dalla pietra e si unisce alla volontà di mettere in comunicazione i popoli della Terra, senza divisioni tra culture: "Per me l'arte è una missione. In questa mostra combatto una battaglia per scuotere le coscienze, affinché si torni alla fratellanza", spiega all'ANSA lo scultore, "so che la mia è un'utopia, ma vorrei che si potesse aiutare l'altro senza chiedere nulla in cambio, in modo fraterno, quando ce ne è bisogno". Tra le sculture esposte anche Il fiore nel campo dei cieli, l'opera che Andrea da Montefeltro ha pensato per rendere omaggio alle vittime delle stragi terroristiche di Parigi del novembre 2015 e che dopo l'esposizione fiorentina verrà portata in dono all'Unesco nella capitale francese. "E' il mio tributo alle vittime: ho iniziato a lavorare al progetto di questa scultura dopo due settimane dai primi attentati di Parigi, poi l'ho realizzata in 5 mesi - racconta - E' tutta fatta in pietra, ma è dotata di un impianto a led che proietta sulla materia la bandiera francese". Una modalità di lavoro diversa dal solito, per un artista che solitamente sogna le sue opere prima di realizzarle. "L'80% dei miei lavori mi appare in sogno durante la notte, poi io riporto il disegno su carboncino e infine scolpisco la pietra", afferma lo scultore, che prima di dedicarsi completamente all'arte lavorava come biologo molecolare e che un bel giorno, senza alcuna preparazione artistica né aver mai frequentato un corso, ha sentito l'urgenza intima di scolpire, quasi un dovere, una necessità irrinunciabile. "Per me scolpire la pietra è un'esigenza: è successo anche con la prima opera, una sfera realizzata solo con un chiodo e un martello", dice, "nelle sculture continuo in un certo senso la mia ricerca che, da scientifica, è ora dedicata all'uomo, per indagarne gli stati d'animo e la coscienza".
Collegato alla mostra di Firenze è previsto anche un ricco programma di concerti e convegni dedicati al Montefeltro.
Premio Nazionale di Cultura Frontino Montefeltro 2017.
Consegna del Premio della Sezione Ambiente da parte del Parco Sasso Simone e Simoncello con il Presidente Guido Salucci.
Consegna Al Presidente del Parco Dei Nebrodi Giuseppe Antoci per aver coniugato la tutela dell’ambiente con la difesa della legalità. Interprete di un modelo di governo concreto, esempio di coraggio e determinazione. Il percorso di legalità intrapreso dal Presidente del Parco Regionale dei Nebrodi è diventato patrimonio dell’intera Nazione.
Rara testimonianza d'impegno civile, che attraerso il governo di un’area protetta regionale è riuscito ad infondere la speranza per un futuro migliore del nostro paese.
Monografia unica nel suo genere: “Storia dell’Astrattismo in Italia”. Una pubblicazione dedicata alla storia di questo genere dalle origini ad oggi. Ripercorrendo la vita e le opere dei grandi protagonisti dell’arte , e giungendo fino ai maestri dei giorni nostri .”Storia dell’Astrattismo in Italia” si propone di riportare alla luce l’eccezionale apporto dato dagli artisti, di questo affascinante genere, al nostro patrimonio culturale . Attraverso i diversi percorsi di vita che hanno fatto della figura la loro materia d’arte, saranno presenti alcuni dei grandi maestri come: Boccioni, Balla, Prampolini, Pannaggi, Depero, Fillia, Oriani, Andrea da Montefeltro, Rosso.
E’ inevitabile operare una distinzione tra arte moderna ed arte contemporanea, definendo con la prima l’insieme delle manifestazioni che oggi siamo in grado di valutare e giudicare da un punto di vista sufficientemente lontano per garantire un’adeguata prospettiva storica, con la seconda fenomeni culturali ancora in atto ed in formazione, che ci coinvolgono e sui quali non è possibile, proprio per questo, formulare giudizi oggettivi. Storia dell’Arte contemporanea, artisti e grandi Maestri del calibro di Accardi, Alinari, Annigoni, Borghese,Cascella, Rotella, Schifano…. fino a coloro che stanno facendo la Storia dell’Arte Italiana.
Il sottosegretario ai Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni, “stregata” anche dal paesaggio autunnale, scopre Sestino e “minuzie di bellezza ad ogni angolo che dobbiamo valorizzare. Un’Italia che merita di essere riconosciuta, inserita nei percorsi turistici non tanto e non solo per il turismo di massa quanto per soddisfare coloro che amano la cultura, il paesaggio, il silenzio, il bello da scoprire”. Questo è stato un po’ il primo impatto del Sottosegretario con Sestino, rispondendo al sindaco Marco Renzi, nel saluto nella sala del consiglio comunale, dove anche l’intera minoranza era presente per una occasione storica. Ed è stato subito un immergersi in una realtà da scoprire, ammirando proprio la sala del Consiglio comunale, straordinariamente recuperata, con volta a botte, risalente al periodo dei Malatesti, governatori di Sestino.
Andrea da Montefeltro - sestino
“Non capita spesso – ha detto il sindaco – di avere a Sestino un rappresentante del Governo nazionale. Siamo soddisfatti di questa visita, che segue un incontro avuto a Roma con il Sottosegretario, alla quale consegnammo, insieme all’invito per una visita, un programma di lavori urgenti riguardanti l’antica pieve di S.Pancrazio, l’area archeologica ad essa circostante e gli edifici del Municipium in corso di scavo: frutto di una attenta collaborazione con le varie Soprintendenze e la stessa diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro”.
Il Sottosegretario ha visitato poi l’Antiquarium Nazionale, accolto dai funzionarti della Soprintendenza ai beni archeologici della Toscana, Michele Bueno e Giovanni Roncaglia e successivamente la pieve, dove hanno illustrato le varie problematiche storiche e strutturali, i funzionarti della Soprintendenza ai Monumenti, Paola Refice e Donatella Grifo, accolti tutti dal parroco don Leonardo Mancioppi.incontro sestino 2
Particolarmente interessata, il Sottosegretario, alla qualità espositiva e alla bellezza di monumenti, quali il tempietto restaurato, in stile corinzio, e – tra gli altri monumenti – si è soffermata ad ammirare la “Venere di Sestino”, nel piccolo”pantheon” che raccoglie le testimonianze statuarie delle divinità rinvenute nel corso dei secoli, apprezzando, infine, gli scavi e i risultati delle terme, ancora da ultimare, restando ad esaminare anche l’ampia messe delle epigrafi, che attestano una plurisecolare attività e personaggi della Sestino romana.
borletti-buitoni 2 Così come è stata minuziosa la visita alla pieve e alle sue millenarie testimonianze, sotto il presbiterio, raccolte nella cripta in stile ravennate e negli annessi ambulacri.
Presa visione dei monumenti, il sottosegretario si è intrattenuta con gli amministratori e i vari tecnici per il punto sulla situazione- per molti aspetti emergenziale – al fine di individuare gli interventi più immediati e le possibili risorse finanziarie. È stato suggerito – vista l’importanza dei monumenti- di attivare laboratori per l’archeologia con università straniere, tema ripreso dal poeta Karl Lubomirski, già in contatto con università e istituzioni culturali della Germania. Ma proprio per giungere in tempi brevi a proposte concrete, è stato proposto un tavolo di lavoro tra tutte le istituzioni per affrontare prima le emergenze e quindi un programma di interventi e di attività promozionali, che sono oggi inscindibili per muovere risorse e fare economie. Beni cultuali e turismo i temi dominanti AES SIGNATUM SESTINO
Al termine dell’incontro, un simpatico gesto a sottolineare che- nel tempo e oltre esso le “culture si parlano”: l’amministrazione comunale ha donato al Sottosegretario copia di uno dei più importanti reperti sestinati, l’Aes signatum, riprodotto in pietra serena dallo scultore Andrea da Montefeltro, che espone a Sestino alcune delle sue ultime opere.
Giancarlo Renzi
“I Diamanti d’Europa” – come sono definite Laura e Beatrice Puiu dalla critica di settore – hanno fatto il pieno, il 9 agosto, al teatro “P.Cavallini”. Ma soprattutto, queste artiste di provenienza rumena ma “cittadine onorarie” di Sestino, hanno realizzato l’evento culturale internazionale della estate sestinate.
Un concerto, come al solito, incentrato sulla loro caratteristica, e cioè “quattro mani, una sola tastiera”, dove alla capacità artistica si unisce una impareggiabile capacità tecnica e un volare di mani, un correr di tasti, uno scivolare quasi silenzioso-. carezze di note – sulla tastiera dell’importante “macchina del suono”, che è il pianoforte della ”Passadori” di Brescia –Verona. Ed è da sottolineare che ogni anno per il concerto sestinate, vengono fatti arrivare dalla sede bresciana appositamente i pianoforti per Sestino. Una tastiera: ma ora Laura e Beatrice – due nomi indicativi dell’ispirazione alla cultura italiana – si esibiscono in contemporanea anche su due pianoforti, scrivono “pezzi”, creano “arrangiamenti”, perchè di musica per “quattro mani” ce n’è veramente poca.
Per tutto questo non manca mai il patrocinio, anche per Sestino, della Regione Veneto, della Provincia di Verona, di SferMusic, l’Associazione Culturale Internazionale di Musica e Arte creata dalle artiste nel Comune di Sommacampagna. L’appuntamento di Sestino, organizzato da un gruppo di amanti della “grande musica”, con Marco Masagli e Magi Augusta a capo, ha avuto il sostegno del Comune di Sestino, della Provincia di Arezzo e della Pro Loco.
Il programma ha spaziato dal classico, al moderno, alla cultura etnica dei quattro continenti. Tra gli autori: Philip Glass, Clare Fischer, George Gershwin, Astor Piazzolla, Paquito D’Rivera, Pixinguinha-Joao De Barro, Harold Arlen. Leonard Bernstein, con una straordinaria reinterpretazione di “West Side Story”. E una prima opera di Beatrice Puiu:”La Macchia”, brano commissionato da Verona per la commemorazione dei 100 anni della prima guerra mondiale. E faceva davvero uno strano, struggente effetto, quella musica creata anche con effetti impensati al pianoforte, contro tutte le guerre, la morte, le paure in un teatro come il “Cavallini”, bivacco, anni dopo, della “Tagliamento” con Giorgio Albertazzi.
L’appuntamento ha avuto anche alcuni momenti particolari: infatti si voleva celebrare i 30 anni di attività delle concertiste e l’appuntamento è stato l’occasione anche per un incontro “tra artisti”: lo scultore Andrea da Montefeltro ha realizzato un’opera in pietra, che è stata data alle due artiste, dopo il saluto del sindaco di Sestino Marco Renzi e dello stesso artista, che ha spiegato il senso dell’opera.
Andrea da Montefeltro è giovane scultore che ha rapporti costanti con Sestino, un paese” dove la “pietra” segna i suoi monumenti antichi e più recenti. E la “pietra” locale lavorata da Andrea ha la finezza dell’arte classica e la complessità dei “simboli”, dei “valori”: arte non come estetica ma come strumento di trasmissione di valori.
Qui musica e “scalpello” si incrociano: l’attesa della musica è silenzio, un’aura di leggerezza simboleggiata da due farfalle, su un mare “ di attesa” . Nelle”note” nascono poi e vivono una grazie terrena e una grazia ”invisibile”.
Un appuntamento, questo del 9 agosto, che riprende e concretizza il desiderio di una comunità che vuole tornare ad essere protagonista nella vera cultura dell’uomo.
In quanti ambiti spaziano i suoi interessiculturali? Partendo dal presupposto che l’esistenza incui ci troviamo a vivere è in continua mutazione,non si può far altro che trovare continuamenteuno stato d’equilibrio con quelloche ci circonda.Cerco dunque di evitare in modo costante difossilizzarmi su un interesse specifico, perchéin questo modo si rischia fortemente diopporsi alla corrente. Tutto quello che è ingrado di esercitare un fascino temporaneoattira la mia attenzione. Potrei pensarmicome una roccia pesante in mezzo ad unfiume, nel suo scorrere l’acqua porta quelloche mi necessita, e da ciascuna molecolad’acqua traggo l’esperienza che quellaha vissuto. Al contrario un ciottolo leggerosubirebbe tante turbolenze che non lorenderebbero in grado di comprendere lasua situazione.I miei interessi presentano radici in tuttoquello che l’uomo è in grado di concepire. …
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